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32 orlando innamorato [St. 47-50]

         Com’io vi dico, nacque per incanto
     Quella persona di mercè ribella,
     Che questo regno ha strutto tutto quanto,
     Perchè ogni cavalliero o damigiella,
     Qual quivi gionga, o passi in ogni canto,
     Fa divorare a quella bestia fella.
     Cercato abbiamo de un barone assai,
     Che tragga il regno e noi de tanti guai.

         Ma sino a qui rimedio non si trova
     Nè alcun riparo a tal destruzïone,
     Chè quel da morte a vita se rinova
     Per alta forza d’incantazïone.
     Ora de voi se vederà la prova,
     Chè ciascun mostra d’essere campïone,
     Per trare a fine ogn’impresa eminente,1
     Se a vostra vista lo animo non mente.

         A quei duo cavallier gran voglia preme
     De provar questa cosa tanto istrana;
     E, caminando con le dame insieme,
     Girno alla torre, e poco era lontana.
     Già se ode il maledetto che là freme
     Come fa il mar quando esce tramontana;
     Fremendo batte Orilo in forma e’ denti,2
     Che sembra un mar turbato a suon de venti.3

         Avea ne l’elmo per cimero un guffo
     Cornuto, a penne e con gli occhi di foco,
     E lui soffiava con orribil buffo;
     Ma quei duo cavallieri il stimon poco,
     Perchè altre volte han visto il lupo in zuffo,
     E stati sono a danza in altro loco,
     Nè stimono il periglio una vil paglia;
     Onde il sfidarno presto alla battaglia.

  1. P. al fine.
  2. Mr. informe i.
  3. Mr. sembra mar; P. sembran mar.