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24 orlando innamorato [St. 15-18]

         Questa pietra ch’io dico, avea segnali
     Verdi, vermigli, bianchi, azuri e de oro,
     E, come tratta fu tra gli animali,
     Tra quelli apportò zuffa e gran martoro;
     Perchè e’ tauri selvatici e’ cingiali
     E l’altre bestie cominciâr tra loro1
     Sì gran battaglia e morsi aspri e diversi,
     Che in poco d’ora fôr tutti dispersi.

         Le bestie fôr disperse in poco de ora,
     Chè l’una occise l’altra incontinente;
     E Mandricardo non fece dimora,
     Chè a ciò che far conviene, avia la mente.
     L’altra aventura vi restava ancora,
     Dico la pianta lunga ed eminente,
     Che ha mille rami, e ogni ramo è fiorito;
     A quella presto il cavalliero è gito.

         Di tutta forza al tronco s’abbracciava,
     E pone a radicarla ogni vigore,
     Ma dibattendo forte la crollava,
     Onde a ogni foglia si spiccava il fiore,
     E giù cadendo per l’aria volava.
     Odeti se mai fu cosa maggiore:
     Cadendo foglie e fiori a gran fusone,
     Qual corbo diveniva, e qual falcone.

         Astori, aquile e guffi e barbagianni2
     Con sieco cominciarno a far battaglia;
     A benchè non potean stracciarli e’ panni,
     Chè armato è il cavalliero a piastre e maglia,3
     Pur eran tanti, che davano affanni
     D’intorno a gli occhi, e sì fatta travaglia,
     Che non potea fornire il suo lavoro
     De trare il tronco alle radice d’oro.

  1. T. e Mr. Perche tauri; P. Perchè tauri selv. e cing. Ed.
  2. P. aquile, gufi.
  3. P. Che è armato.