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14 orlando innamorato [St. 43-46]

         Da l’altra parte il forte re Gradasso
     Contra di lui se mosse con gran fretta.
     Alcun de’ duo corsier non mostra lasso,
     Anci sembravan folgore e saetta,1
     E se incontrarno insieme a tal fraccasso,
     Che par che nello inferno il cel si metta,
     E la terra profondi e la marina:
     Odita non fu mai tanta ruina.

         Ni quel, ni questo se mosse de arcione,
     E sì fiaccarno l’una e l’altra lanza,
     Che sino a l’aria andava ogni troncone:
     Un palmo integro d’esse non avanza.
     Or veder se conviene il parangone
     De’ cavallieri e l’ultima possanza,
     Perchè, voltati con le spade in mano,
     Se razuffarno insieme in su quel piano.

         Cominciâr la battaglia orrenda e scura:
     Già non mostrava un scherzo il crudo gioco,
     Chè pure a riguardarlo era paura,
     Perchè a ogni colpo se avampava un foco.
     A pezzi sì ne andava ogni armatura,2
     Già ne era pieno il prato in ogni loco;
     E lor pur drieto, e non guardano a quella:
     Ciascuno a più furor tocca e martella.

         Duo guerrier son costor di bona raccia,
     E ben lo dimostravan ne lo aspetto:3
     Cinque ore e più durò tra lor la traccia,4
     Pervennero alla fine in questo effetto:
     Che Mandricardo il re Gradasso abraccia
     Per trarlo de lo arcione al suo dispetto,
     E il re Gradasso a lui se era afferrato,
     Sì che ne andarno insieme in su quel prato.

  1. Mr. e P. sembravan.
  2. T. e Mr. si; P. se.
  3. T. e Mr. dimostrava.
  4. P. omm. e più.