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orlando innamorato |
[St. 19-22] |
Gli arbori e l’erbe e pietre di quel loco
Tutte avamparno a gran confusïone;
La fiamma cresce intorno a poco a poco,
Tanto che dentro chiuse quel barone.
A lui se aventa lo incantato foco
Ne l’elmo, el scudo, ed ogni guarnisone,
E lo usbergo de acciaro e piastre e maglia1
Gli ardeano a cerco, come arida paglia.
El cavallier per cosa tanto istrana
Lo usato orgoglio ponto non abassa;
Smonta de arcion quella anima soprana,
Per mezo il foco via correndo passa.
Come fu gionto sopra alla fontana,
Dentro vi salta e al fondo andar si lassa;
Nè più potea campare ad altra guisa:
Arso era tutto insino alla camisa.
Chè, come io dissi, e piastre e maglia e scudo2
Gli ardeano atorno, come foco di esca;
Arse la giuppa, e lui rimase ignudo
Sì come nacque, in mezo a l’onda fresca;
E, mentre che a diletto il baron drudo
Per la bella acqua se solaccia e pesca,
Parendo ad esso uscito esser de impaccio,
Ad una dama se ritrova in braccio.3
Era la fonte tutta lavorata
Di marmo verde, rosso, azurro e giallo,
E l’acqua tanto chiara e riposata,
Che traspareva a guisa de cristallo;
Onde la dama che entro era spogliata,
Così mostrava aperto senza fallo
Le poppe e il petto e ogni minimo pelo,
Come de intorno avesse un sotil velo.
- ↑ T. acciarro — Mr. e P. piastra.
- ↑ Mr. Come io disse: P. am’io vi.
- ↑ Mr. e P. ritrovò.