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orlando innamorato |
[St. 3-6] |
Qui trovarai un altro paradiso;1
Or vieni adunque e spirami, di graccia,
Il tuo dolce diletto e ’l dolce riso,
Sì che cantando a questi satisfaccia
De Fiordespina, che mirando in viso
A Bradamante par che se disfaccia
E del disio se strugga a poco a poco,
Come rugiada al sole o cera al foco.
E non potea da tal vista levarsi:2
Quanto più mira, de mirar più brama,
Sì come e’ farfallin, sin che sono arsi,
Non se scianno spiccar mai dalla fiama.3
Erano e’ cacciatori intorno sparsi,
E qual suo cane e qual suo falcon chiama,
Con corni e cridi menando tempesta;
Onde al romor la fia de Amon se desta.
Sì come gli occhi aperse, incontinente
Una luce ne uscitte, uno splendore,
Che abbagliò Fiordespina primamente,4
Poi per la vista li passò nel core;
E ben ne dimostrò segno evidente,
Tingendo la sua faccia in quel colore
Che fa la rosa, alorchè aprir se vole
Nella bella alba, allo aparir del sole.
Già Bradamante se era rilevata,
E perchè a gli atti e allo abito comprese
Quest’altra esser gran dama e pregïata,
La salutò con modo assai cortese;
E dove la iumenta avia legata,
Quando da prima in su il fiume discese,
Ne venne, chè trovarvela vi crede;
Ma non la trova ed ove sia non vede.
- ↑ Mr. qua.
- ↑ Mr. de; P. di.
- ↑ Mr. de la.
- ↑ Mr. abagliò