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orlando innamorato |
[St. 23-26] |
Là giù, nel bel palazo de cristallo
Fôrno raccolti con molta letizia.
Orlando e Sacripante era in quel stallo,
E molti altri baroni e gran milizia.
Le Naiade con questi erano in ballo;
Ciuffali e tamburelli a gran divizia
Sonavano ivi, e in danze e giochi e canto1
Se consumava il giorno tutto quanto.
Gradasso era rimaso alla boscaglia,
Nè trova al suo passar strata o sentiero,
E sempre avanti il varco gli travaglia
Tra l’altre piante un frassino legiero.
Lui questo con la spata intorno taglia,
Subito uscitte al tronco un gran destriero;
Leardo ed arodato era il mantello:
Natura mai ne fece un così bello.
La briglia che egli ha in bocca, è tutta d’oro,
E così adorno è ’l ricco guarnimento
Di pietre e perle, e vale un gran tesoro.
Gradasso non vi pone intendimento
Che per inganno è fatto quel lavoro;
Anci se accosta con molto ardimento
E dà di mano a quella briglia bella
Senza contrasto, e salta ne la sella.
Subito prese quel destriero un salto,
Nè poscia in terra più se ebbe a callare;
Per l’aria via camina e monta ad alto,
Come tal volta un sogna di volare.
Battaglia non fu mai nè alcuno assalto,
Qual potesse Gradasso ispaventare;
Ma in questo, vi confesso, ebbe paura,
Veggendose levato in tanta altura;
- ↑ P. danze in gioco.