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orlando innamorato |
[St. 51-54] |
Ma voi diceti: onde seti venuto?
Perchè, se io non me inganno nel sembiante,
Mi pare altrove avervi cognosciuto:
Se bene amento, in corte de Agramante.
Rispose il cavalliero: — Io ve ho veduto
Di certo quando io venni di Levante.
Io ve vidi a Biserta, questo è il vero;
Son Brandimarte, e voi seti Rugiero.
Incontinente insieme se abbracciarno,
Come se ricognobbero e baroni,
E, parlando tra lor, deliberarno
De ispartir quella zuffa de bastoni.
Ebbero un pezzo tal fatica indarno,
Chè sì turbati sono e’ campïoni,
Che per ragione o preghi non se voltano:
L’un l’altro tocca, e ponto non ascoltano.
Pur Brandimarte, a cenni supplicando,1
Fece che sue parole furno odite,
Dicendo a lor: Se desïati il brando
Per il quale è tra voi cotanta lite,
Condur vi posso ov’è al presente Orlando:2
Là fìen vostre contese diffinite.
Or sì ve ha tolto l’ira il fren di mano,
Che per nïente combattete in vano.
Ma, se traeti il campïon sereno
Di certa incantason dolente e trista,
Lui di battaglia a voi non verrà meno;
Sia Durindana poi di chi l’acquista.3
Se il mondo è ben di meraviglia pieno,4
Una più strana mai non ne fu vista
Di questa ove ora vado, per provare
Se indi potessi Orlando liberare.
- ↑ Mr. cegni.
- ↑ Mr. e P. ov’è al presente.
- ↑ Mr. Sia (o fia?): P. Fin.
- ↑ P. meraviglie.