Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/84

74 orlando innamorato [St. 59-62]

         Turbosse oltra misura il conte Orlando,
     E mena un colpo furïosamente;
     Ambe l’orecchie gli tagliò col brando,
     Chè quella scaglia vi giovò nïente.
     Esso le croppe rivoltò cridando,
     E mena la sua coda, che è tagliente,
     E spezza al franco conte ogni armatura:
     Lui è fatato, e poco se ne cura;

         E de un gran colpo a quel colse ne l’anca
     Dal lato destro, e tutta l’ha tagliata,
     E dentro agionse nella coscia stanca.
     Non è riparo alcuno a quella spata;
     Quasi la tagliò tutta, e poco manca.1
     Cadde alla terra la bestia incantata,
     Cridando in voce di spavento piena,
     Ma il conte ciò non cura e il brando mena.

         Mena a due mano il conte e non s’arresta,
     Benchè cridi la bestia a gran terrore.
     Via de un sol colpo gli gettò la testa
     Con tutto il collo, o la parte maggiore.
     Alor tutta tremò quella foresta,
     E la terra s’aperse con rumore,
     Dentro vi cadde quella mala fiera;
     Poi se ragionse, e ritornò com’era.

         Or fora il conte se ne vuole andare,
     Et alla ricca porta èsse inviato,
     Ma dove quella fosse non appare:
     Il sasso tutto integro è riserrato.
     Lui prende il libro e comincia a mirare;
     Poi che ogni volta rimane ingannato
     E dura indarno cotanta fatica,
     Non sa più che se facci, o che se dica.

  1. P. o poco.