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orlando innamorato |
[St. 11-14] |
Perchè Origille, quella damigella
Che avea campata, seco dimorava.
Amore e gran desio dentro il martella,
Ma pur indugïar deliberava.
La luna era nel celo et ogni stella,
Il conte sopra a l’erba si posava,
Col scudo sotto il capo e tutto armato;
La damigella a lui stava da lato.
Dormiva Orlando, e sornacchiava forte
Senz’altra cura il franco cavalliero;
Ma quella dama, che è di mala sorte
Et a seguir Grifone avea il pensiero,
Fra sè deliberò dargli la morte;
E, rivolgendo ciò l’animo fiero,1
Vien pianamente a lui se approssimando,
E via dal fianco gli distacca il brando.
Tutto è coperto il conte d’armatura:
Non sa la dama il partito pigliare,
Nè de ferirlo ponto se assicura,
Onde destina di lasciarlo stare.
Lei prende Brigliadoro alla pastura,2
E prestamente su vi ebbe a montare,
E via camina e quindi s’alontana,
E porta sieco il brando Durindana.
Orlando fu svegliato al matutino,
E del brando s’accorse e del ronzone.
Pensati se de questo fu tapino,
Che ’l credette morir di passïone;
Ma in ogni modo entrar vole al giardino:
E bench’egli abbia perduto il ronzone
E il brando di valor tanto infinito,
Non se spaventa il cavalliero ardito.
- ↑ P. a ciò.
- ↑ P. Prende lei.