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[St. 55-58] libro ii. canto iii 55

         Ma presto fe’ cognoscer quel ch’egli era,
     Come fo gionto con sieco alla prova,
     Tagliando questo e quello in tal maniera,
     Che dove è un pezzo, l’altro non si trova.
     Un grande, che portava la bandiera:
     Saldo! diceva, e non sia che si mova.
     Saldo, brigata! a gran voce cridava;
     Ma lui di dietro e ben largo si stava.

         Per questo suo cridare alcun non resta,
     A furia tutti quanti se ne vano;
     Orlando è sempre in mezo a gran tempesta,
     E gambe, e teste, e braccie manda al piano.
     Gionse a quel grande, e dàgli in su la testa1
     Un grave colpo col brando a due mano.
     Tutto lo fende insino alla cintura:
     Non domandar se gli altri avean paura.

         Il capitano fo il primo a fuggire,
     Perchè degli altri avea meglior ronzone,
     E fuggendo al compagno prese a dire:
     Questo è colui che occise Rubicone,
     E tutti quanti ce farà morire,
     Se Dio non ce dà aiuto et il sperone.
     Tristo colui che in quel brando s’abatte!2
     Gli omini e l’arme taglia come un latte.

         Fu Rubicone da Ranaldo occiso;
     Non so, segnor, se più vi ricordati,
     Che fu a traverso de un colpo diviso,
     Quando Iroldo e Prasildo fôr campati.
     Or questo capitano ha preso aviso,
     Mirando quei gran colpi smisurati,
     Che quello una altra volta sia tornato;
     Sempre, fuggendo, pargli averlo a lato.

  1. Ml., Mr. e P. in su.
  2. T. e Mr. omm. in; P. a.