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[St. 15-18] libro ii. canto iii 45

         Ma de straccarla al tutto se destina
     O ver morir per sua mala ventura,
     E ferisce la dama a gran roina;
     Ma non se attacca il brando a l’armatura,
     E non se move la forte regina,
     Come colei che tal cosa non cura.
     E’ mena colpi orrendi ad ambe mano,1
     Ma sempre falla e se affatica in vano.

         Tanto lunga tra lor fu la battaglia,
     Che altro tempo bisogna al ricontare.
     Adesso di saperla non ve incaglia,2
     Chè a loco e a tempo ve saprò tornare;3
     Ma nel presente io torno alla travaglia
     Del re Agramante, che ha fatto cercare
     Il monte di Carena a ogni sentiero,
     E non si trova il paladin Rugiero.

         Mulabuferso, che è re di Fizano,
     Fier di persona e d’ogni cosa esperto,
     Cercato ha tutto quel gran monte invano,
     Qua verso il mare e là verso il deserto,
     Sì che nel fuoco poneria la mano,
     Che in cotal loco non è lui di certo;
     Onde a Biserta torna ad Agramante,
     E con tal dire a lui si pone avante:

         Segnor, per fare il tuo comandamento
     Cercato ho di Carena il monte altiero;
     Dopo lunga fatica e grave stento,
     Visto ho l’ultimo dì quel che il primiero.
     Onde io te acerto e affermo in iuramento,
     Che là non se ritrova alcun Rugiero;
     Quel già fu morto a Rissa con gran guai,
     Nè altro credo io che sia più nato mai.

  1. P. E.
  2. Ml. e Mr. incaglia.
  3. P. e tempo.