[St. 15-18] |
libro ii. canto iii |
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Ma de straccarla al tutto se destina
O ver morir per sua mala ventura,
E ferisce la dama a gran roina;
Ma non se attacca il brando a l’armatura,
E non se move la forte regina,
Come colei che tal cosa non cura.
E’ mena colpi orrendi ad ambe mano,1
Ma sempre falla e se affatica in vano.
Tanto lunga tra lor fu la battaglia,
Che altro tempo bisogna al ricontare.
Adesso di saperla non ve incaglia,2
Chè a loco e a tempo ve saprò tornare;3
Ma nel presente io torno alla travaglia
Del re Agramante, che ha fatto cercare
Il monte di Carena a ogni sentiero,
E non si trova il paladin Rugiero.
Mulabuferso, che è re di Fizano,
Fier di persona e d’ogni cosa esperto,
Cercato ha tutto quel gran monte invano,
Qua verso il mare e là verso il deserto,
Sì che nel fuoco poneria la mano,
Che in cotal loco non è lui di certo;
Onde a Biserta torna ad Agramante,
E con tal dire a lui si pone avante:
Segnor, per fare il tuo comandamento
Cercato ho di Carena il monte altiero;
Dopo lunga fatica e grave stento,
Visto ho l’ultimo dì quel che il primiero.
Onde io te acerto e affermo in iuramento,
Che là non se ritrova alcun Rugiero;
Quel già fu morto a Rissa con gran guai,
Nè altro credo io che sia più nato mai.
- ↑ P. E.
- ↑ Ml. e Mr. incaglia.
- ↑ P. e tempo.