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42 orlando innamorato [St. 3-6]

         Il re percosse lei sopra una spalla,
     Ma non se attacca a quella piastra il brando,
     E giù nel scudo con fraccasso calla,
     Quanto ne prende a terra roïnando.
     Or se Marfisa un sol colpo non falla,
     Per sempre il pone della vita in bando;
     Se una sol volta a suo modo l’afferra,
     Feso in due pezzi lo distende a terra.

         Come un castello in cima d’un gran sasso,
     Intorno è d’ogni parte combattuto,
     Giù manda pietre e travi a gran fraccasso,
     Chiunche è di sotto sta ben proveduto;
     Mentre che la roina calla al basso,
     Ciascun cerca schiffando darsi aiuto:
     Questa battaglia avea cotal sembiante,
     Che è tra Marfisa e il forte Sacripante.

         Lei sembrava dal celo una saetta,
     Quando menava sua spada tagliente,
     E mettia nel ferir cotanta fretta,
     Che l’aria sibillava veramente.
     Ma giamai Sacripante non l’aspetta,
     Mai non è in terra quel destrier corrente;
     Di qua, di là, da fronte e da le spalle,1
     Quasi in un tempo col brando l’assalle.

         Tutto il cimier gli avea tagliato in testa,
     E rotto il scudo a quella zuffa dura;
     Stracciata tutta avea la sopravesta,
     Ma non puotea falsar quella armatura.
     Intorno da ogni canto li tempesta:
     Lei di suo tempestar nulla si cura;
     Aspetta il tempo, e nel suo cor si spera
     Finire a un colpo quella guerra fiera.

  1. T., Ml. e P. e dalle.