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502 orlando innamorato [St. 23-26]

23 Uberto se incontrò col re Grifaldo,
     Sigiero e Dudrinasso l’africante;
     Uscîr d’arcione e duo pagan di saldo,
     Voltando verso il celo ambe le piante.
     Vicino a questo loco era Ranaldo,
     Qual combattendo, come io dissi avante,
     Con quei pagan, condutto era a mal porto,
     Benchè de’ quattro Bardarico ha morto.

24 Pur sempre il re Tardoco e Martasino
     E quel gigante il quale è re de Orano
     Toccano adosso al nostro paladino,
     L’un col bastone e’ duo col brando in mano.
     Ora Sigieri, essendo là vicino,
     Presto cognobbe il sir de Montealbano,
     E là per dargli aiuto se abandona:
     A tutta briglia il suo destrier sperona.

25 E mena al re Tardoco in prima gionta,
     E tra lor duo se cominciò la danza,
     Con gran percosse di taglio e di ponta.
     Ma pur Sigieri il saracino avanza,
     Come Turpino al libro ce raconta;
     Al fin gli messe il brando per la panza,
     E le rene forò sotto al gallone,
     Via più de un palmo passò ancor l’arcione.

26 Nè avendo ancora il brando rïavuto,
     Chè forte ne l’arcione era inclinato,
     Per voler dare al re Tardoco aiuto
     Aponto Martasino era voltato;
     Ma, poi che il vidde a quel caso venuto,
     Che il freno aveva e il brando abandonato,
     Sopra a Sigieri un colpo orrendo lassa,
     E la barbuta e l’elmo gli fraccassa.

2. MI. Sigier e dr.; P. Sigiere Dudrinasso. — 8. T., MI. e Mr. Benché da.

- 13. P. Il buon S. — 26. T. inclinato; Mr. inchinato.