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480 | orlando innamorato | [St. 3-6] |
3 Come Agramante, che sua gente anombra
Solo a la vista, senza ordine alcuno.
De le sue velle è tanto spessa l’ombra,
Che il mar di sotto a loro è scuro e bruno;
E sì l’un l’altro il gran naviglio ingombra,
Che fu mestier partirse ad uno ad uno,
Avendo il vento in poppa alla seconda.
Avanti a gli altri è Argosto di Marmonda:
4 Ne la sua nave è la real bandiera,
Che tutta è verde e dentro ha una Sirena.
Il re Gualciotto apresso di questo era,
Quale era ardito, e bella gente mena,
Ed era la sua insegna tutta nera,
Di bianche columbine al campo piena;
E Mirabaldo viene apresso a loro,
Che porta il monton nero a corne d’oro:
5 Il campo ove è il montone, è tutto bianco.
E da questi altri venìa longi un poco
Sobrin, che è re di Garbo, il vecchio franco,
Il qual portava in campo bruno il foco;
E dietro mezo miglio, o poco manco,
Il re de Arzila seguitava il gioco:
Il nome di costui fu Brandirago,
Che avea nel campo rosso un verde drago.
6 Dapoi Brunello, il re de Tingitana,
Avea la insegna di novo ritratta,
Più vaga assai de l’altre e più soprana,
Perchè lui stesso a suo modo l’ha fatta;
Come oggi al mondo fa la gente vana,
Stimando generosa far sua schiatta
E le casate sue nobile e degne
Con far de zigli e de leoni insegne.
8. T. e Mr. omm. è. — 10. T. e Mr. serena. — XI. T., MI. e Mr. £11 -
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