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472 | orlando innamorato | [St. 31-34] |
31 Leoni e pardi uscirno alla pianura,
Tigri e pantere io non sapria dir quante;
Qual se arresta a le rete e qual non cura.
Ma pur fôr quasi morti in uno istante.
Or ben fece alle dame alta paura,
Uscendo for del bosco, uno elefante:
Lo autore il dice, ed io creder nol posso
Che trenta palmi era alto e vinti grosso.
32 Se il ver non scrisse a ponto, ed io lo scuso,
Chè se ne stette per relazïone.
Ora uscì quella bestia e col gran muso
Un forte cavallier trasse de arcione,
E più di vinti braccia gettò in suso,
Poi giù cadette a gran destruzïone,
E morì dissipato in tempo poco;
Ben vi so dir che gli altri gli dàn loco.
33 Via se ne va la bestia smisurata,
Nè de arestarla alcun par che abbia possa;
La schiera ha tutta aperta ove è passata,
A benchè de più dardi fu percossa,
Ma non fu da alcun ponto innaverata;
Tanto la pelle avea callosa e grossa
E sì nerbosa e forte di natura,
Che tiene il colpo come una armatura.
34 Ma già non tenne al taglio di Tranchera,
Nè al braccio di Rugiero in questo caso;
A piedi ha lui seguita la gran fiera,
Chè il destrier spaventato era rimaso.
Tanto ha quello animale orribil ciera
Per grande orecchia e pel stupendo naso
E per li denti lunghi oltra misura,
Che ogni destriero avia di lui paura.
3. Mr. e P. omm. e. — 13. T., MI. e Mr. omm. 7; P. il. - 16. T., MI.
e P. gli. - 25. T. il (o ilf). — 30. MI., Mr. e P. pel.