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38 orlando innamorato [St. 59-62]

         Non se ne cura la dama nïente,
     Chè dietro al re Ballano in tutto è volta.
     Or Chiarïone a guisa di serpente
     Mena a due mani e ne l’elmo l’ha còlta;
     Ma lei non cura il colpo e non lo sente,
     Tutta a seguir Ballano è lei disciolta.1
     Lui, che a le spalle sente la regina,
     Voltasi e mena un colpo a gran ruina.

         Mena a due mano e le redine lassa,
     Gionse nel scudo alla dama rubesta;
     Come una pasta per traverso il passa,
     E mezo il tira a terra a gran tempesta.
     Lei gionse lui ne l’elmo e lo fraccassa,
     E ferillo aspramente nella testa;
     Sì come morto l’abatte disteso,
     Dalle sue gente incontinente è preso.

         Ma non vi pone indugio la donzella,
     Per la campagna caccia Chiarïone;
     Ciascun de gli altri adosso a lei martella;
     Non gli stima lei tutti un vil bottone.
     Già tolto Chiarïone ha fuor di sella,
     E via lo manda preso al paviglione;
     Questo veggendo quel de Albarossia,
     A più poter davanti li fuggia.

         Ma lei lo gionse e ne l’elmo l’afferra;
     Al suo dispetto lo trasse de arcione,
     E poi tra le sue gente il getta a terra
     Come fusse una palla di cottone.2
     Or comincia a finirse la gran guerra,
     Però che ’l re Adrïano è già pregione;
     Re Sacripante qui non se ritrova,
     Altrove abatte e fa mirabil prova.

  1. P. ell’è disciolta.
  2. Ml e P. cotone.