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orlando innamorato |
[St. 23-26] |
Onde per questo con gran diligenza
Era guardato e con molta custodia,
Co’ e’ ferri a’ piedi, e non stava mai senza,
E per il suo mal far ciascadun lo odia.
Ora lo ambasciador con riverenza
A Dolistone e a sua dama Perodia
Parlò sì bene, e fu tanto ascoltato,
Che quel concluse per che egli era andato.
E tornò fora con lo olivo in testa,
Che era un signale a quel tempo di pace,
E poi la somma expose de sua inchiesta,
Qual sopra a gli altri a Doristella piace.
Tutti alla Liza intrarno con gran festa;
Ma Fugiforca, quel ladro fallace,
Via era condutto lui con mal pensiero1
Tra’ carrïaggi, sopra ad un somiero.
Ne la Liza per tutto è cognosciuto:
Chi gli cridava dietro, e chi da lato,
E lui dicea: Macon mi doni aiuto,
Chè un altro non fu mai peggio trattato!
E Brandimarte, poichè fu venuto
Avanti al re, quel ladro ha presentato.
Il re mirando lui se meraviglia:
Ben scia che è quel qual già tolse la figlia.
Ma che sia preso si meravigliava,
Cognoscendol sì presto e tanto astuto.
De la filiola poi lo adimandava,
Se sapea lui quel che fosse avenuto;
Et esso a pieno il tutto racontava,
Insin che il prezio ne avea recevuto:
Ma che poi se partitte incontinente,2
Sì che di lei più non sapea nïente.