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454 orlando innamorato [St. 23-26]

         Onde per questo con gran diligenza
     Era guardato e con molta custodia,
     Co’ e’ ferri a’ piedi, e non stava mai senza,
     E per il suo mal far ciascadun lo odia.
     Ora lo ambasciador con riverenza
     A Dolistone e a sua dama Perodia
     Parlò sì bene, e fu tanto ascoltato,
     Che quel concluse per che egli era andato.

         E tornò fora con lo olivo in testa,
     Che era un signale a quel tempo di pace,
     E poi la somma expose de sua inchiesta,
     Qual sopra a gli altri a Doristella piace.
     Tutti alla Liza intrarno con gran festa;
     Ma Fugiforca, quel ladro fallace,
     Via era condutto lui con mal pensiero1
     Tra’ carrïaggi, sopra ad un somiero.

         Ne la Liza per tutto è cognosciuto:
     Chi gli cridava dietro, e chi da lato,
     E lui dicea: Macon mi doni aiuto,
     Chè un altro non fu mai peggio trattato!
     E Brandimarte, poichè fu venuto
     Avanti al re, quel ladro ha presentato.
     Il re mirando lui se meraviglia:
     Ben scia che è quel qual già tolse la figlia.

         Ma che sia preso si meravigliava,
     Cognoscendol sì presto e tanto astuto.
     De la filiola poi lo adimandava,
     Se sapea lui quel che fosse avenuto;
     Et esso a pieno il tutto racontava,
     Insin che il prezio ne avea recevuto:
     Ma che poi se partitte incontinente,2
     Sì che di lei più non sapea nïente.

  1. P. vi.
  2. Ml. omm. che.