39 Non era a terra quel gigante apena,
Che il campïon che a l’altra porta stava,
Ver Brandimarte venne di gran lena,
Onde la zuffa qua se cominciava,
E de gran colpi l’uno a l’altro mena,
Ma sempre Brandimarte lo avanzava;
E per conclusïone in uno istante
Morto il distese apresso a quel gigante.
40 E Fiordelisa, quale era seguita
Dentro alla loggia il cavallier soprano,
Veggendo la battaglia esser finita
Dio ne ringrazïava a gionte mano.
Or la porta ove entrarno, era sparita,
E per vederla se riguarda in vano;
Ben per trovarla se affannarno assai,
Ma non se vede ove fusse pur mai.
41 Onde si stanno, e non san che si fare,
E solo una speranza li assicura:
Che quella dama che gli ebbe a cennare,
Gli mostri a trarre a fin questa ventura.
Ma, stando quivi in ocio ad aspettare,
Cominciarno a mirar la depintura
Che avea la loggia istorïata intorno
Vaga per oro e per color adorno.
42 La loggia istorïata è in quattro canti,
Ed ha per tutto intorno cavallieri
Grandi e robusti a guisa de giganti,
E con lor soprainsegne e lor cimieri.
Sopra allo arcione e armati tutti quanti
Sì nella vista se mostravan fieri,
Che ciascadun che intrava de improviso,
Facean cambiar per meraviglia il viso.