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CANTO VENTESIMOQUINTO
Se mai rime orgogliose e versi fieri
Cercai per racontare orribil fatto,
Ora trovarle mi farà mestieri,
Però che io me conduco a questo tratto
Alla battaglia con duo cavallieri,
Che questo mondo e l’altro avrian disfatto;
Tra ferro e foco inviluppato sono,
Chè l’altre guerre ancor non abandono.1
Perchè dove è il Danese e Serpentino,
Ov’è Olivieri e Grandonio si geme;2
E il re Marsilio e il figlio di Pipino,
Quanto se può, ciascun sopra se preme;3
Ranaldo e Feraguto il saracino
Fan più lor duo che tutti gli altri insieme;
Et or di novo Orlando e Rodamonte
Per più ruina son condutti a fronte.