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406 orlando innamorato [St. 23-26]

         Ma Balduin cercando atrovò il conte,
     Che pure alora occise Balgurano;
     Come di sangue là fusse una fonte,
     Fatto avea rosso tutto intorno il piano;
     E Balduin, battendosi la fronte,
     Conta piangendo come Carlo Mano
     È morto al campo, o sta con tal martire,[1]
     Che in poco de ora converrà morire.

         Orlando alle parole stette un poco,
     Per la gran doglia che gli gionse il core,
     Ma poi divenne rosso come un foco,
     Battendo i denti insieme a gran furore.[2]
     Da Balduino avendo inteso il loco
     Ove abattuto è Carlo imperatore,
     Là se abandona quella anima fiera:
     Ciascun fa loco più che volentiera.

         Chi non il fa ben presto, se ne pente,[3]
     Chè lui non cegna, ma del brando mena,
     Et è tanto turbato e tanto ardente,
     Che non discerne e’ soi da gli altri apena.
     Per quel camino occise una gran gente;
     Ma ritorno ad Ugiero di Dardona,[4]
     Qual mai non posa cercando a ogni mano,
     Sin che ha trovato il sir di Montealbano.

         Nè il cognoscea, tanto era sanguinoso,
     Chè il scudo avea coperto e l’armatura;
     Poi che il cognobbe, tutto lacrimoso
     Gli racontò la gran disaventura,
     Come era andato il fatto doloroso,
     E che il re Carlo sopra alla pianura
     Era abattuto, de la vita in bando,
     Se non lo ha già soccorso il conte Orlando;

  1. T., Ml. e Mr. e.
  2. Ml. e P. insieme i d.
  3. Mr. e P. non il; Ml. nol.
  4. T., Ml. e Mr. Ugiero di Dardona.