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404 orlando innamorato [St. 15-18]

15 E il conte Ansaldo, il quale era alemano,
     Ed è segnor de la città de Nura,
     Percote sopra a l’elmo ad ambe mano,
     E tutto il parte insino alla cintura.
     Tutta la gente fugge per il piano:
     Chi non avria di que’ colpi paura?
     Duca di Clevi, il duca di Sansogna,
     Ciascuno ha un colpo, e più non vi bisogna;

16 Però che il collo a l’un tagliò di netto,
     Volò via il capo e l’elmo col cimiero;
     L’altro divise da la fronte al petto,
     Poi dà tra gli altri quel saracin fiero.
     Re Carlo avea di ciò tanto dispetto,
     Che non capìa di doglia nel pensiero.
     Ecco Marsilio ariva e la gran gente:
     Non sa re Carlo che farsi nïente.

17 Nïun Ranaldo vi è, nïuno Orlando,
     Nïun Danese e nïuno Oliviero;
     Chi qua, chi là nel campo combattando,
     Ciascun di adoperarse avea mestiero;
     Onde il bon re, de intorno riguardando,
     Poi che non vede conte o cavalliero
     Che a’ soi nemici più volti la faccia,
     Fasse la croce e il forte scudo imbraccia,

18 Dicendo: - O Dio, che mai non abandoni
     Chiunque in te spera con perfetto core,
     Sì come fanno adesso e miei baroni,
     Che abandonano al campo il suo segnore:
     Meglio è morire e poter star tra’ boni,
     Che più campare al mondo in disonore;
     Aiutame, mio Dio, dammi baldanza:
     In te sol fido ed ho la mia speranza. -

9. Mr. Perchi il collo a lati il ; P. Perchl... li. — 10. T. e MI. lelmo col.

— 17. MI., Mr. e P. e niun, — 8.5. MI. mal non.