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386 orlando innamorato [St. 23-26]

         Roncioni e cavallier morti e tagliati
     Tutto infiammarno il campo sanguinoso,
     E l’arme rotte e gli elmi spennacchiati
     Facean riguardo tristo e doloroso.
     E’ paramenti a squarci dissipati,
     E ciascun pien di sangue e polveroso;1
     Il ruïnare a terra e il gran fraccasso2
     Avrian smariti gli occhi a un satanasso.

         Ricardo entrò primiero alla battaglia,
     Il qual portava per cimiero un nido,
     E Salamone adosso alla canaglia,
     E Iachetto con sieco e ’l franco Guido.
     Ciascun sì crudamente i Pagan taglia,3
     Che sino al cel se odiva andare il crido;4
     Ma alor se mosse incontra Balugante,
     Grandonio e Serpentino e lo Amirante.

         E per la lor prodezza e suo valore,
     E per sua gente ancor, che gli abondava,
     La nostra certo arìa avuto il peggiore,
     Che indietro a poco a poco rinculava;
     Ma, ciò veggendo Carlo imperatore,
     Che a lato alla baruffa sempre istava,
     Mandò in soccorso Olivieri il marchese,
     E Naimo e il conte Gano e il bon Danese;

         E sieco Avino e Ottone e Berlengiero
     E Avorio, che anco lui fu paladino;
     Avenga che io nol ponga per primiero,
     Pur va con gli altri, e dietro a lui Turpino.
     Alor se radoppiò lo assalto fiero
     E levossi di novo alto polvino;
     Altro che trombe non se ode nïente,
     E lancie rotte de una e de altra gente.

  1. T., Ml. e Mr. param. e; P. I par. a squarci diss.
  2. P. I paramenti.... polveroso. Il.
  3. T. e Ml. crudamente.
  4. P. Ma lor.