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orlando innamorato |
[St. 39-42] |
E dissipato in campo ha il duca Amone,
E con soi figli l’ha dentro cacciato,1
Seco Anzoliero e il suo parente Ivone:
Alardo è preso, e non scio se è campato;
E quel paese è in gran destruzïone,
Chè tutto intorno l’hanno arso e robbato.2
Questo vidi io, che son de là venuto3
Per dimandare a Carlo Mano aiuto.
Non fece alcuna indugia quel corriero,
Che dopo le parole è caminato.4
Assai turbosse Feraguto il fiero,
Poi che a quel fatto non se era trovato;
E stato essendo alquanto in tal pensiero,
Da Rodamonte al fin fu domandato
Se di tal guerra avea ponto che fare,
Chè non vi avendo, è da lasciarla andare.
E Feraguto a ponto gli contava
Come era il re Marsilio suo cïano,
E poi cortesemente lo pregava
Che sieco voglia pace a mano a mano;
Nè mai più de impicciarsi gli giurava
Per la figliola del re Stordilano.
Non lasciò già per tema cotal prova,
Ma sol per gire a quella guerra nova.
Re Rodamonte, che l’avea provato
Di tal franchezza e di tanto ardimento,
Assai nel suo parlar l’ebbe onorato,
Facendo il suo volere a compimento;
E poi se furno l’un l’altro abracciato,
E fratellanza ferno in giuramento,
Con sì grande amistate e tanto amore
Che tra duo altri mai non fu maggiore.
- ↑ Ml. omm. l’ha; P. dentro l’ha.
- ↑ T. omm. è.
- ↑ T. udi io; Ml. viddi.
- ↑ Ml., Mr. e P. Che dopo... è cam.