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374 orlando innamorato [St. 39-42]

         E dissipato in campo ha il duca Amone,
     E con soi figli l’ha dentro cacciato,1
     Seco Anzoliero e il suo parente Ivone:
     Alardo è preso, e non scio se è campato;
     E quel paese è in gran destruzïone,
     Chè tutto intorno l’hanno arso e robbato.2
     Questo vidi io, che son de là venuto3
     Per dimandare a Carlo Mano aiuto.

         Non fece alcuna indugia quel corriero,
     Che dopo le parole è caminato.4
     Assai turbosse Feraguto il fiero,
     Poi che a quel fatto non se era trovato;
     E stato essendo alquanto in tal pensiero,
     Da Rodamonte al fin fu domandato
     Se di tal guerra avea ponto che fare,
     Chè non vi avendo, è da lasciarla andare.

         E Feraguto a ponto gli contava
     Come era il re Marsilio suo cïano,
     E poi cortesemente lo pregava
     Che sieco voglia pace a mano a mano;
     Nè mai più de impicciarsi gli giurava
     Per la figliola del re Stordilano.
     Non lasciò già per tema cotal prova,
     Ma sol per gire a quella guerra nova.

         Re Rodamonte, che l’avea provato
     Di tal franchezza e di tanto ardimento,
     Assai nel suo parlar l’ebbe onorato,
     Facendo il suo volere a compimento;
     E poi se furno l’un l’altro abracciato,
     E fratellanza ferno in giuramento,
     Con sì grande amistate e tanto amore
     Che tra duo altri mai non fu maggiore.

  1. Ml. omm. l’ha; P. dentro l’ha.
  2. T. omm. è.
  3. T. udi io; Ml. viddi.
  4. Ml., Mr. e P. Che dopo... è cam.