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orlando innamorato |
[St. 23-26] |
Un altro, che al suo regno gli confina,
Venne con gente armata con vantaggio:
Ciò fu Gualciotto di Bellamarina,
Forte ne l’armi e di consiglio saggio.
Poi Pinadoro, il re di Costantina;1
Questo dal mare è longi in quel vïaggio:
Quando già fece con gli Arabi guerra,
Fie’ Costantino al monte quella terra.
Non par, segnor, che io ne abbia detto assai
Che lasso son cercando ogni confino?
E parmi ben ch’io non finirò mai;
Pur mo se me apresenta il re Sobrino,2
Che è re di Garbo, come io vi contai.
Non è di lui più savio saracino;
Tardocco, re di Alzerbe, venne apresso:3
Tre vi ne sono ancora, io ve ’l confesso.4
Quel Rodamonte che è passato in Francia,
È re di Sarza, et è tanto gagliardo,
Che non è pare al mondo di possancia.
Ora vi venne ancora il re Branzardo
Con belle gente armate a scudo e lancia;
Re di Bugia se appella quel vecchiardo.
Lo ultimo venne, perch’è più lontano,
Mulabuferso, che è re di Fizano.
Era già prima in corte Dardinello,
Nato di sangue e di casa reale,
Che fu figlio de Almonte il damigiello,
Destro ne l’arme, come avesse l’ale,
Molto cortese, costumato e bello,
Nè se potrebbe apponervi alcun male.
Il re Agramante, che gli porta amore,
Re de Azumara l’ha fatto e segnore.
- ↑ Mr. Constantina, e così al v. 8.
- ↑ P. mi si.
- ↑ Ml. vene; P. viene.
- ↑ T. io nel.