Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
368 | orlando innamorato | [St. 15-18] |
15 Perchè, dopo che morto fu il vecchione,
Quale era negromante e incantatore,
Il re concesse questa regïone
A Martasino, a cui portava amore.
Apresso a questo venne Dorilone;
Aveva pur costui gente megliore,
Chè è re di Septa ed ha porto su il mare;
La gente sua selvatica non pare.
16 Vennevi ancora Argosto di Marmonda,
Che stimato è guerrer molto soprano.
Il suo paese di gran pesci abonda,
Perchè è disteso sopra allo oceàno,
Tornando dietro al mare, alla seconda.
Bambirago d’Arzila, a destra mano.
La gente di costor è de una scorza
Nera, come è il carbon quando se smorza.
17 Ma tra’ Getuli avea perso Grifaldo,
Che, via passando, non me venne a mente.
Lontano è al mare il suo paese caldo,
Populo ignudo, tristo e da nïente.
Bardulasto era morto, quel ribaldo,
Ma novo re fu posto alla sua gente,
La qual condotta venne da Alghezera;
Questa tra l’altre è ben gagliarda e fiera.
18 Vero è che non han ferro in sua provenza,
Ma tutti portano ossa de dragoni
Tagliente e acute, e non vedresti un senza;
Per elmi in capo han teste de leoni,
Sì che a mirarli è strana appariscenza.
In Francia periran questi poltroni;
Tutti han scoperte le gambe e le braccia;
Un sol non vi è, che assembri uno omo in faccia.
Un sol non vi è, che assembri uno omo in faccia.
13. MI. e T. dietro al - MI. e Mr. mare ala; T. alla. — 16. MI. e Mr. sasmorza; P. s' amor za. — 22. MI. imposto. — 21. MI. e T. Questa era laltra
e ben.