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364 | orlando innamorato | [St. 55-58] |
CANTO VENTESIMOSECONDO1
Se a quei che trïonfarno il mondo in gloria,
Come Alexandro e Cesare romano,
Che l’uno e l’altro corse con vittoria
Dal mar di mezo a l’ultimo oceàno,
Non avesse soccorso la memoria,
Serìa fiorito il suo valore invano;
Lo ardire e senno e le inclite virtute
Serian tolte dal tempo e al fin venute.
Fama, seguace de gli imperatori,
Ninfa, che e’ gesti a’ dolci versi canti,2
Che dopo morte ancor gli uomini onori
E fai coloro eterni, che tu vanti,
Ove sei giunta? A dir gli antichi amori
Et a narrar battaglie de’ giganti,
Mercè del mondo che al tuo tempo è tale,
Che più di fama o di virtù non cale.
- ↑ L’edizione del 1486 reca qui: Libro Tercio de Orlando Inamorato ove sono descrite le maravigliose aventure et le grandissime bataglie et mirabil morte del paladino Rugiero e come la nobeltade e la cortesia ritornarno in Italia dopo la edificatione de Moncelice.
- ↑ T. Nympha; T. e Mr. N. de gesti; Ml. che gesti e dolci.