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orlando innamorato |
[St. 47-50] |
E, questo d[r]itto, se ne venne al re
Pur con Brunello, e fosse ingenocchiato
— Segnor, dicendo, io non so già perchè
Fosse costui alla forca mandato;
Ma ben vi dico che sopra di me
La colpa toglio e tutto quel peccato,
Se peccato se appella alla contesa
Occidere il nemico in sua diffesa.
Da Bardulasto fui prima ferito1
A tradimento, chè io non mi guardava,
Et essendo da poscia lui fuggito,
Io qua lo occisi, e ben lo meritava;
E se egli è quivi alcun cotanto ardito
(Excetto il re, o se altri lui ne cava)
Qual voglia ciò con l’arme sostenere,
Io vo’ provar ch’io feci il mio dovere.
Parlando in tal maniera il damigello,
Ciascun lo riguardava con stupore,
Dicendo l’uno a l’altro: È costui quello,
Che acquistar debbe al mondo tale onore?
E veramente ad un cotanto bello
Convien meritamente alto valore,
Perchè lo ardir, la forza e gentilezza
Più grata è assai ne l’om che ha tal bellezza.2
Ma sopra a gli altri re Agramante il fiero
Di riguardarlo in viso non se sazia,
Fra sè dicendo: Questo è pur Rugiero!
E di ciò tutto il celo assai ringrazia.
Or più parole qua non è mestiero;
Subitamente lo bacia et abracia.
Di Bardulasto non se prende affanno:
Se quello è morto, lui se n’abbi il danno.
- ↑ T. ferrito.
- ↑ Mr. e P. omm. è.