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orlando innamorato |
[St. 31-34] |
Rispose a lui Brunello: Al vostro onore
Sia fatto quel ch’io feci, o bene, o male;
E tutta mia prodezza, o mio valore1
Tanto me è grata, quanto per voi vale;
Ma più voglio alegrarvi, alto segnore,
Perchè trovato è il giovane reale,
Dico Rugiero. È disceso dal sasso;
Prima lo avriti che sia il sole al basso.
Quando Agramante intese così dire,
Nella sua vita mai fu più contento;
Con gli altri verso il sasso prese a gire,
Nè se ricorda più de torniamento;
A benchè molti non potean soffrire,
Mirando il piccolin che pare un stento,
Aver contra di lui quel campo perso,
Onde ciascun lo guarda de traverso.2
Or, così andando, gionsero al boschetto,
Ove era Bardulasto de Alganzera,
Partito da la fronte insino al petto.
Sopra al suo corpo se fermò la schiera,
Però che il re, turbato ne lo aspetto,
A’ circonstanti dimandò chi egli era;
E benchè avesse il viso fesso e guasto,
Pur cognosciuto fu per Bardulasto.
Non se mostrò già il re di questo lieto,
Anzi turbato cominciava a dire:3
Chi fu colui che contra al mio deveto
Villanamente ardito ha di ferire?
A tal parlar ciascun si stava queto,
Nè alcuno ardiva ponto de cetire;
Veggendo il re che in tal modo minaccia,
Tutti guardavan l’uno l’altro in faccia.
- ↑ Ml. e P. prodecia e.
- ↑ T. e Ml. de traverso.
- ↑ T., e Ml. cominciava.