Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/359

[St. 3-6] libro ii. canto xxi 349

3 Lor comenciarno la battaglia scura
     Con tal destruzïone e tanto foco,
     Che ardisco a dir che l’aria avea paura,
     E tremava la terra di quel loco.
     Ogni piastra ferrata, ogni armatura
     Va con roina al campo a poco a poco,
     E nel ferir l’un l’altro con tempesta
     Par che profondi il celo e la foresta.

4 Ranaldo lasciò un colpo in abandono
     E gionse a mezo il scudo con Fusberta:
     Parve che a quello avesse accolto un trono,
     Con tal fraccasso lo spezza e diserta.
     Tutti gli uccelli a quello orribil suono
     Cadderno a terra, e ciò Turpino acerta;
     E le fiere del bosco, come io sento,
     Fuggian cridando e piene di spavento.

5 Orlando tocca lui con Durindana
     Spezzando usbergo e piastre tutte quante,
     E la selva vicina e la lontana
     Per quel furor crollò tutte le piante;
     E tremò il marmo intorno alla fontana
     E l’acqua, che sì chiara era davante,
     Se fece a quel ferir torbida e scura,
     Nè a sì gran colpi alcun di loro ha cura;

6 Anci più grandi gli ha sempre a menare.
     Cotal ruina mai non fu sentita;
     Onde la dama, che stava a mirare,
     Pallida in faccia venne e sbigotita,
     Nè gli soffrendo lo animo di stare
     In tanta tema, se ne era fuggita;
     Nè de ciò sono accorti e cavallieri,
     Sì son turbati alla battaglia e fieri.

1. MI., Mr. e l'. cv»»«Mciar»«o. — 16. T. e MI. gridando.