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CANTO VENTESIMOPRIMO
O soprana Virtù, ch’e’ sotto al sole,1
Movendo il terzo celo a gire intorno,
Dammi il canto soave e le parole
Dolci e ligiadre, e un proferire adorno,
Sì che la gente che ascoltar mi vole,
Prenda diletto odendo di quel giorno
Nel qual duo cavallier con tanto ardore
Fierno battaglia insieme per amore.
Tra gli àrbori fronzuti alla fontana2
Insieme gli afrontai nel dir davanti;
L’uno ha Fusberta, e l’altro Durindana:
Chi sian costor, sapeti tutti quanti.
Per tutto il mondo ne la gente umana
Al par di lor non trovo che se vanti3
De ardire e di possanza e di valore,
Chè veramente son de gli altri il fiore.