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CANTO VENTESIMO
Quella stagion che in cel più raserena,1
E veste di verdura gli arborscelli,2
Et ha l’aria e la terra d’amor piena
E de bei fiori e de canti de occelli,
Gli amorosi versi anco mi mena,
E vol che a voi de intorno io rinovelli
L’alta prodezza e lo inclito valore
Qual mostrò un tempo Orlando per amore.
Di lui lasciai sì come Norandino
Lo prese per compagno al torniamento;
Ben vi andò volentieri il paladino,
Chè di passare avea molto talento.
Ora s’aconciò il tempo al lor camino3
Intra Levante e Greco, ottimo vento,
Qual via gli portò in Cipri alla spiegata,
Ove gran gente in prima era assembrata.