320 |
orlando innamorato |
[St. 15-18] |
E, via passando con molta baldanza,
Come colei che fu senza paura,
Trovò duo che eno armati a scudo e lanza
Sopra duo gran ronzoni alla pianura.
Costor fôr quei che la menarno in Franza.1
Ma poi vi conterò questa aventura,
E torno a Brandimarte e Fiordelisa,
Come Turpin la istoria a me divisa.2
Brandimarte montò nel palafreno
Della sua dama, e quella tolse in groppa,
E, cavalcando assai per quel terreno,
Trovarno a lato a un fiume una alta pioppa,
E nella cima, o ver nel mezo almeno
Stava un ribaldo e cridava: Galoppa,
Galoppa, Spinamacchia e Malcompagno,
Chè qua di sotto è robba da guadagno.
Il cavallier, che intese tal latino,
Fermosse a quello, e non sa che si fare,
Perchè cognobbe che egli è un malandrino,
Qual chiamava e’ compagni per robbare;
E lui se trova sopra a quel ronzino,
Nè vede modo a poterse aiutare,
Chè non ha spata nè scudo nè maglia;
Trovar non scia diffesa che li vaglia.
E già scoperti son forse da sette,
Chi a piedi, chi a destrier, di quella gente.
— Or non bisogna che quivi gli aspette!
Diceva Brandimarte in la sua mente;
E per la selva correndo se mette,
E lor non lo abandonan per nïente,
Ma chi dice: Sta forte! e chi minaccia:
Già più di trenta sono a dargli caccia.
- ↑ T. Francia.
- ↑ T. e Mr. Fiordelise.... divise.