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CANTO DECIMONONO
Già me trovai di maggio una matina
Intro un bel prato adorno d’ogni fiore,1
Sopra ad un colle, a lato alla marina
Che tutta tremolava de splendore;
E tra le rose de una verde spina
Una donzella cantava de amore,
Movendo sì suave la sua bocca2
Che tal dolcezza ancor nel cor mi tocca.
Toccami il core e fammi sovenire
Dal gran piacer che io presi ad ascoltare;
E se io sapessi così farme odire
Come ella seppe al suo dolce cantare,
Io stesso mi verrebbi a proferire,
Ove tal volta me faccio pregare;
Chè, cognoscendo quel ch’io vaglio e quanto,
Mal volentieri alcuna fiata io canto.