[St. 23-26] |
libro ii. canto xviii |
305 |
Sembrava proprio al corso una saetta
Quel re, che era appellato Marigotto;
E Brandimarte stava alla vedetta.
Come lo scorse ben, disse di botto:
Costui ha di morire una gran fretta,
Chè avanti a gli altri vol pagare il scotto.
Così dicendo e crollando la testa,
Sprona il destriero e la sua lancia arresta.
E Marigotto fece il simigliante:
Verso di questo venne, e l’asta abassa;1
Ma Brandimarte, che ’l gionse davante,
Dopo alle spalle con la lancia il passa;
E d’urto dapoi gionse lo afferante,2
E con ruina a terra lo fraccassa,
Là dove Marigotto e ’l suo ronzone
Ne andarno in fascio, a gran destruzïone.
Già Brandimarte avea sua spata tratta,
E dà tra gli altri senza alcun riparo.
Oh come bene intorno se sbaratta,
Facendo de lor pezzi da beccaro!
Onde alla gente che venìa sì ratta,
Cominciava il terreno a parer caro,
E non mostrano ormai cotanta fretta,
Chè più che voluntier l’un l’altro aspetta.
Ma Menadarbo vi gionse, adirato
Che un sol barone arresti tanta gente,
E stringendo la lancia al destro lato
Ne vien spronando il suo destrier corrente,
E colse Brandimarte nel costato,
Ma de arcione il piegò poco, o nïente:
La lancia rotta in pezzi cade a terra,
E Brandimarte adosso a lui si serra.
- ↑ Ml., Mr. e P. viene.
- ↑ Mr. d’un urto poi gionse quel; P. d’un urto poi.