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[St. 15-18] | libro ii. canto xviii | 303 |
15 E questa alora tutta se disparte,
Chi qua, chi là, ciascuno a suo comando;
Rimase Fiordelisa e Brandimarte
Ed Angelica bella e il conte Orlando.
Or questi quattro se trasse da parte,
E tutto il giorno appresso cavalcando
Ne andarno insino a l’ora della nona
Senza trovare impaccio de persona.
16 Essendo alora il giorno riscaldato,
Ciascadun de essi del destrier discese
Sotto l’ombra de un pin, ad un bel prato,
Ma non che se spogliasse alcun l’arnese;
E, stando il conte e Brandimarte armato,
Nè temendo ormai più de altre offese,
Stavano ad agio parlando d’amore,
Quando a sue spalle odirno un gran rumore.
17 Onde levati, un poco di lontano
Videro una gran gente a belle schiere,
Che via ne vien distesa per il piano,
Ed ha spiegato al vento le bandiere.
Questo era Menadarbo, il gran Soldano,
E ’l re de’ Turchi e l’altre gente fiere,
Che avean l’assedio a quella rocca intorno,
Anci l’han presa ed arsa pur quel giorno.
18 Perchè, essendo aveduti la mattina
Che più persona non era in quel loco,
Intrarno tutti dentro con roina,
La bella rocca abandonarno in foco;
Poi Menadarbo al tutto se destina
Aver la dama e di farli un mal gioco,
E Torindo gli è dietro e ’l Caramano,
E tutti gli altri poi di mano in mano.
5. P. tratser. — 7. MI., Mr. e P. intino. — 8. MI. de; Mr. e P- di
l± MI. nlrun ; P. alcun V. — IK P. in bflle.