3 Però che Amore è quel che dà la gloria,
E che fa l’omo degno ed onorato,
Amore è quel che dona la vittoria,
E dona ardire al cavalliero armato;
Onde mi piace di seguir l’istoria,
Qual cominciai, de Orlando inamorato,
Tornando ove io il lasciai con Sacripante,
Come io vi dissi nel cantare avante.
4 Dapoi che il conte intese dove andava
Re Sacripante, ed ove era venuto,
E come in tema Angelica si stava
Non aspettando d’altra parte aiuto,
Il franco cavallier ben sospirava,
E tutto se cambiò nel viso arguto;
E senza fare al ponte altro pensiero,
Calidora lasciò con Isoliero.
5 E Sacripante prese la schiavina
E la tasca e il cappello e il suo bordone;
Al re Gradasso via dritto camina.
Ma torno adesso al figlio di Melone,
Che cavalcando gionse una matina
Con Brandimarte ad Albraca il girone;
Ma non san come far quivi l’intrata,
Cotanta gente intorno era acampata.
6 Torindo, il re de’ Turchi, e ’l Caramano
Quivi era in campo, e ’l re di Santaria
E Menadarbo, il quale era Soldano,
Che tenne Egitto e tutta la Soria;
Coperto era a trabacche e tende il piano:
Non se vidde giamai tanta genia;
Solo adunata è quella gente fella
Per donar pena e morte a una donzella.