[St. 71-74] |
libro ii. canto i |
21 |
Questo barone è tuo fratel cugino,
Che ben provisto t’ha Macon soprano
De far che quel guerrier sia saracino,
Chè, quando fusse stato cristïano,
La nostra gente per ogni confino
Tutta a fraccasso avria mandato al piano.
Il patre di costui fu il bon Rugiero,
Fiore e corona de ogni cavalliero.
E la sua matre misera, dolente,1
Da poi che fu tradito quel segnore,
E la città de Rissa in foco ardente
Fu ruïnata con molto furore,
Tornò la tapinella a nostra gente,
E parturì duo figli a gran dolore;
E l’un fu questo di cui t’ho parlato:
Rugier, sì come il patre, è nominato.2
Nacque con esso ancora una citella,
Ch’io non l’ho vista, ma ha simiglianza
Al suo germano, e fior d’ogni altra bella,
Perchè esso di beltate il sole avanza.
Morì nel parto alor Galacïella,
E’ duo fanciulli vennero in possanza
D’un barbasore, il quale è nigromante,
Che è del tuo regno, et ha nome Atalante.
Questo si sta nel monte di Carena,
E per incanto vi ha fatto un giardino,
Dove io non credo che mai se entri apena.
Colui, che è grande astrologo e indovino,
Cognobbe l’alta forza e la gran lena
Che dovea aver nel mondo quel fantino,
Però nutrito l’ha, con gran ragione,
Sol di medolle e nerbi di leone;
- ↑ P. misera e.
- ↑ P. omm. è.