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290 orlando innamorato [St. 35-38]

35 E rivoltato con molto furore
     Menò più colpi in vano al giovanetto,
     Ma durò la battaglia poco d’ore,
     Chè presto fu partito insino al petto.
     Così il re de Algazera traditore
     Rimase morto a canto a quel boschetto;
     Rugier, spargendo il sangue for del fianco,
     A poco a poco quasi venìa manco.

36 Ma per pigliare a ciò rimedio e cura
     Tornava al sasso dove era Atalante,
     Il qual sapea de l’erbe la natura
     E le virtute e l’opre tutte quante;
     Onde di cavalcar ben se procura
     Per ritrovarsi presto a lui davante,
     Chè tanto la ferita lo adolora,
     Che non bisogna far lunga dimora.

37 Così ne andò Rugier, che era ferito;
     E gli altri che restarno al torniamento,
     Non se accorgevan che fosse partito,
     Tanto gli avea percossi alto spavento.
     Ma il re Agramante tutto sbigotito
     A destrier rimontò con gran tormento,
     Perchè avea di vergogna un tal sconforto,
     Che avria pena minore ad esser morto.

38 Or lasciamo costor tutti da parte,
     Chè nel presente ne è detto a bastanza,
     Però che il conte Orlando e Brandimarte
     Mi fa bisogno di condurli in Franza,
     Acciochè queste istorie che son sparte,
     Siano raccolte insieme a una sustanza;
     Poi seguiremo un fatto tanto degno
     Quanto abbia libro alcuno in suo contegno.