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orlando innamorato |
[St. 15-18] |
Onde Ranaldo insieme et Otachieri
Seguir deliberarno il re lombardo.
Essi avean trenta miglia cavallieri,
L’un più che l’altro nobile e gagliardo,
Che a quella impresa venian volentieri,
Nè avean de’ Saracini alcun riguardo.
Passarno e’ monti, e giù nel Genoese
Sopra del mar la gente se distese.
Là dietro caminando molti giorni,
Già di Provenza sono alle confine,
E, vagheggiando quei colletti adorni,
Tra cedri, aranci e palme pellegrine,
Odirno risuonare e trombe e corni
Oltra a quel monte, e par che il cel roine:
Di tal strida e furore è l’aria pieno,
Che par che il mondo abissi e venga meno.
Ranaldo presto se trasse davante
Et Otachiero, e sieco il bon Dudone,[1]
E lor gente lasciarno tutte quante,
Tanto che gionti son sopra al vallone,
Là dove Rodamonte lo africante
Mena e Lombardi a gran destruzïone.
Prima sconfitti alla battaglia fiera[2]
Avea i Francesi e il duca di Baviera.[3]
E’ quattro figli soi feriti a morte
Eran distesi al campo sanguinoso;
Nè avendo esso riparo a quella sorte,
Era fuggito tristo e doloroso.
E sempre il saracin torna più forte,
Dissipando ogni cosa il forïoso.
Già il duca di Savoglia e di Lorena
Avea spezzati e morti con gran pena.
- ↑ P. è seco, e il.
- ↑ T., Ml. e Mr. sconfitta.
- ↑ T., Ml. e Mr. Avea francesi il.