[St. 11-14] |
libro ii. canto xiv |
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Era adunata quella guarnisone
Di gente ardita e forte alla sembianza,
Perchè Otachier, figliol de Filippone,1
Era assembrato per passare in Franza,
Chè l’avea già richiesto il re Carlone,
Sentendo d’Agramante la possanza.
Quel re mandava il figlio, com’io dico,2
Perch’era infermo et anco molto antico.3
Nella terra di Buda entrò Ranaldo,
Ove il re lo ricolse a grande onore,
Però che cognosciuto fu di saldo,
Sapendosi per tutto il suo valore;
Et Otachier assai divenne baldo,
Parendo alla sua andata un gran favore
Et un gran nome trïonfale e magno
Lo aver Ranaldo sieco per compagno.
Fu fatto capitano in quel consiglio
Il pro’ Ranaldo, e fu ciascun contento;
E già le liste a candido e vermiglio
Ne’ lor stendardi se spiegarno al vento.
Ben racomanda Filippone il figlio
Molto a Ranaldo, e tutto il guarnimento,
E dopo, dietro alle real bandiere,
Verso Ostreliche se dricciâr le schiere.4
Passâr Bïena, e per la Carentana
Vargano le Alpi fredde in quel confino,
E giù scendendo nella Italia piana,
Andarno avanti e gionsero a Tesino.
Tre giorni manco de una settimana
Re Desiderio avea preso il camino;
E, come là per tutto se ragiona,
Con la sua gente è dentro de Savona.5
- ↑ Ml. e Mr. il figlio; P. il fiol.
- ↑ Ml. e P. mandava il figlio. ~
- ↑ Ml. Perch’era; P. Perch’è.
- ↑ Ml., Mr. e P. fe’ drizzar.
- ↑ Ml. de.