[St. 31-34] |
libro ii. canto xiii |
221 |
Smontarno a Damogir, l’alta citate,
Quale avea tra due torre un nobil porto.
Quando le gente nel molo adunate
Ebbero in nave il giovanetto scorto,
Alciarno un crido allegro di pietate,
Perchè prima ciascun lo tenea morto:
Crida ciascuno, e piccolino e grande;
Ognior di voce in voce più se spande.
A Manodante gionse la novella,
Qual già per tutta la cità risuona.1
Lui corse là vestito di gonnella,
E non aspetta manto ni corona.
Non vi rimase vecchia, ni donzella:
Ogni mestiero et arte se abandona;
Giovani, antiqui et ogni fanciullina,
Per veder Zilïante, ogni om camina.
Tanta adunata quivi era la gente,
Che avea coperto il porto marmorino;
E Zilïante uscì primeramente,
Poi Fiordelisa e Orlando paladino;
Il quarto ne lo uscir fu quel sergente.
Come fu visto, ogni om crida: Bardino! —
Bardino! ecco Bardino! ogni om favella
De l’altro figlio il re saprà novella.
Quando la calca fu tratta da banda,
De gire avante Orlando se argumenta;
Umanamente al re se racomanda,
Il suo figliol avante gli appresenta.2
Di Brandimarte poi presto dimanda;
Ma il re di dar risposta non se attenta,
Parendo a tal servigio essere ingrato,
Poi che il compagno avea sì mal trattato.
- ↑ P. per la città tutta.
- ↑ Ml. figliol; Mr. figlio.