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orlando innamorato |
[St. 35-38] |
E voglio dirvi il fatto tutto intiero,
Perchè più non andati dimandando.
Al nostro re non fa più de mistiero
La presa de’ baroni andar cercando,
Però che in corte è preso un cavalliero,
Qual per il mondo è nominato Orlando;
Or potrà aver per contracambio il figlio,
Che è ben di nome e di bellezza un ziglio.
Ma bene è ver che un cavallier pagano,
Qual mostra esser di lui perfetto amico,
Lasciato fu dal nostro re soprano,
E tornar debbe al termine ch’io dico,
E menar Zilïante a mano a mano,
Benchè io non stimo tal promessa un fico;
Ma il re certo avrà il figlio a suo comando,
Se in contraccambio là vi pone Orlando.
Astolfo se mutò tutto di faccia1
E più di core, odendo racontare
Che il conte era pur gionto a quella traccia,
E il guardïano alor prese a pregare,
German, dicendo, per Macon ti piaccia
Una ambasciata a l’alto re portare,
Che sua corona in ciò mi sia cortese,
Ch’io veda Orlando, che è di mio paese.
Sempre era Astolfo da ciascuno amato,
Or non bisogna ch’io dica per che;
Onde il messaggio subito fu andato,
E l’ambasciata fece ben al re.
Già Brandimarte prima era lasciato,
Entro una zambra sopra a la sua fè,
Ma disarmato; e sempre mai de intorno
Stava gran guarda tutta notte e ’l giorno.2
- ↑ Ml. e P. cambiò.
- ↑ P. omm. 'l.