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196 orlando innamorato [St. 55-58]

         E così, navicando con bon vento,
     Fôrno condutti a l’Isole Lontane;
     E quei duo cavallier pien de ardimento
     Al re s’appresentarno una dimane
     Sopra una sala, che [e] d’oro e d’argento1
     Era coperta de figure strane;
     Chè ciò che è in terra e in mare e nel celo alto,
     Là dentro era intagliato e posto a smalto.

         Lor fierno la proposta a Manodante,
     Contando che per sua deffensïone
     Balisardo avean morto, il fier gigante,
     Promettendoli Orlando dar pregione.
     Per questo gli fu fatto bon sembiante
     Et alloggiati fôrno a una maggione
     Ricca, adobbata, lì presso al palagio,
     Ove si sterno con diletto ad agio.

         Era con seco la falsa donzella,
     Chè ’l conte non la volse mai lasciare,
     Qual è tanto fallace e tanto bella,
     Quanto di sopra odesti racontare.
     Or questa intese tutta la novella
     Dal conte Orlando, e ciò che dovea fare,
     Perchè qualunche a cui se porta amore
     Tra’ gli secreti insin de mezo il core.

         Or questa dama assai Grifone amava
     (So che il sapeti, chè già lo contai),2
     E di vederlo tutta sfavillava,
     Nè d’altro pensa giorno e notte mai;
     E ben sa che in pregione ora si stava....
     Ma questo canto è stato lungo assai:
     Posati alquanto e non fati contese,
     Che a dir nell’altro io vi serò cortese.


  1. Ml. e P. omm. e.
  2. Ml., Mr. e P. che già lo contai.