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10 orlando innamorato [St. 27-30]

         Eravi ancora come il basilisco1
     Stava nel passo sopra una montagna,
     E spaventa ciascun sol col suo fisco,2
     E con la vista la gente magagna;
     Come Alexandro lui se pose a risco
     Per quella gente ch’era alla campagna,
     E, per consiglio di quel sapïente,
     Col specchio al scudo occise quel serpente.

         In somma ogni sua guerra ivi è depinta
     Con gran ricchezza e bella a riguardare.
     Possa che fu la terra da lui vinta,
     A duo grifon nel cel si fa portare3
     Col scudo in braccio e con la spada cinta;
     Poi dentro a un vetro se calla nel mare,
     E vede le balene e ogni gran pesce,
     E campa, e ancor quivi di fuora n’esce.

         Dapoi che vinto egli ha ben ogni cosa,
     Vedesi lui, che è vinto da l’amore;4
     Perchè Elidonia, quella grazïosa,
     Con soi begli occhi gli ha passato il core.
     Evi da poi sua morte dolorosa,
     Come Antipatro il falso traditore,
     L’ha avelenato con la coppa d’oro;
     Poi tutto ’l mondo è in guerra e gran martoro.

         Fugge la dama misera tapina,
     Et è ricolta dal vecchio cortese,
     E parturisce in ripa alla marina
     Tre fanciulletti alle rete distese;
     Et evi ancor la guerra e la roina
     Che fanno e’ tre germani in quel paese,
     Sonniberra, Attamandro e il bello Argante:
     L’opre di lor sono ivi tutte quante.

  1. T. e Ml. basalisco.
  2. Ml. tosco; T. e Mr. visco.
  3. Ml. e Mr. A doi; P. .
  4. P. vinto è.