[St. 23-26] |
libro ii. canto i |
9 |
Buzifal avea nome quel ronzone:
Così scritto era in quella depintura;
Sopra vi era Alexandro in su l’arcione,
E già passato ha il mar senza paura.
Qui son battaglie e gran destruzïone:
Quel re di tutto il mondo non ha cura;
Dario gli venne incontra in quella guerra,1
Con tanta gente che coprì ogni terra.2
Alexandro il superbo l’asta abassa,
Pone a sconfitta tutta quella gente,
E più Dario non stima et oltra passa;
Ma quel ritorna ancora più possente,
E di novo Alexandro lo fraccassa.
Poi se vedeva Basso il fraudolente,
Che a tradimento occide il suo segnore,
Ma ben lo paga il re di tanto errore.
E poi si vede in India travargato,
Natando il Gange, che è sì gran fiumana;
Dentro a una terra soletto è serrato,
Et ha d’intorno la gente villana.
Ma lui ruina il muro in ogni lato
Sopra a’ nemici e quella terra spiana;3
Passa più oltra e qui non se ritiene;
Ecco il re d’India, che adosso gli viene.
Porone ha nome, et è sì gran gigante:
Non ritrova nel mondo alcun destriero,
Ma sempre lui cavalca uno elefante.
Or sua prodezza non gli fa mestiero,
Nè le sue gente, che n’avea contante,
Perchè Alexandro, quel segnore altiero,
Vivo lo prende; e, com’om di valore,
Poi che l’ha preso, il lascia a grande onore.
- ↑ P. viene.
- ↑ P. copre.
- ↑ T., Ml., Mr. e P. Sopra nemici.