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[St. 51-54] libro ii. canto x 179

         In cotal modo stette un mezo mese,
     Incatenato per piedi e per mane,
     Con altre gente che seco eran prese,
     Dico e compagni e più persone istrane;
     Sin che arivarno a l’ultimo paese
     De Manodante, a l’Isole Lontane,
     Ove furno alloggiati a una pregione
     Prasildo, Iroldo, Ranaldo e Dudone.

         Ben forte il guardïan dentro gli serra,
     Ma ciascuno avea prima dislegato.
     Molta altra gente quivi eran per terra1
     Giacendo e in piede, d’intorno e da lato;2
     Tra questi stava Astolfo de Anghilterra,
     Che pur da Balisardo fu pigliato;
     El modo a dir serìa lunga novella,
     Perchè lo prese in forma de donzella.

         Quando partisse là dove Aridano
     Cadette con Ranaldo a quel profondo,
     Lui con Baiardo e il destrier Rabicano
     E con due dame andò cercando il mondo,
     Sempre piangendo e sospirando invano,
     Poi che ha perduto il suo cugin iocondo;
     E così caminando gionse un giorno
     Ove al castello odì suonare il corno:

         A quel castello ove era la riviera
     Che al verde piano intorno lo girava;
     E quella dama, che era passaggiera,
     Da Balisardo al ponte lo guidava.
     Quivi fu preso per strana maniera,
     Chè in forma de donzella lo gabbava:
     Or non vi è tempo racontarvi il tutto3
     Come in la nave al laccio fu condutto.4

  1. Ml., Mr. e P. eran.
  2. Ml., Mr. e P. e in.
  3. Ml. il tempo; P. tempo a.
  4. Ml., Mr. e P. in la.