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174 orlando innamorato [St. 31-34]

         Sopra del capo a l’animal diverso
     Tira sua mazza il paladino adorno;
     Dal destro lato il gionse de roverso,
     E con fraccasso manda a terra un corno.
     Or ben si tiene Balisardo perso,
     E per la loggia va fuggendo intorno;
     Per le colonne d’intorno alla piazza
     Ne va fuggendo, e il bon Dudone il cazza.

         Battendo l’ale basso basso giva,
     Nè mai spiccava da terra le piante;
     Così fuggendo, a la marina usciva
     Fuor del castello; et ecco in quello istante
     Una alta nave dentro al porto ariva.
     Sopra di quella il falso negromante
     Fu prestamente de un salto passato;
     E Dudon dietro, et ègli sempre a lato.1

         Sopra la nave, qual ch’io v’ho contato,2
     Proprio alla prora stava un laccio teso,
     Ove Dudone intrando fu incappato,
     Nè so a qual modo subito fu preso;
     E per ambe le braccia incatenato,
     Sotto la poppa fu posto di peso
     Da molti marinari e dal parone;
     Or più di lui non dico, che è pregione.

         De Balisardo voglio racontare,
     Che nella forma sua presto tornò,
     E fece il giovanetto disarmare,
     Poi di quelle arme tutto se adobbò.
     Proprio Dudone alla sembianza pare;
     Prese la mazza e il suo baston lasciò,
     E se cambiò la voce e la fazione,
     Che ogniom direbbe: Egli è proprio Dudone.

  1. P. dentro — Ml. et eglie.
  2. Ml. e P. qual.