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[St. 55-58] libro ii. canto viii 147

         Ogni cosa virtute vince al fine:
     Chi segue vince, pur che abbia virtute;
     Vedi qua tante gente peregrine,
     Che speran per te solo aver salute.
     Tutte noi altre misere, tapine,
     Prese per forza al fondo siàn cadute:
     Tu sol, sopra ad ogni altro appregïato,
     In questo loco sei venuto armato.

         Sì che bona speranza ce conforta
     Che avrai di questa impresa ancor l’onore,
     Et aprirai quella dolente porta,
     Qual tutti ce tien chiusi in tal dolore.1
     Or più non indugiar, chè forse accorta
     Non se è di te la fata, bel segnore;
     Volgite presto e torna alla fontana,
     Chè forse ancor vi trovarai Morgana.

         Il conte, che d’entrare avea gran voglia,
     Subitamente al fonte ritornava;
     Quivi trovò Morgana, che con zoglia
     Danzava intorno e danzando cantava.
     Nè più legier se move al vento foglia,2
     Come ella senza sosta si voltava,
     Mirando ora alla terra et ora al sole,
     Et al suo canto usava tal parole:

         Qualunche cerca al mondo aver tesoro,
     O ver diletto, o segue onore e stato,3
     Ponga la mano a questa chioma d’oro
     Ch’io porto in fronte, e quel farò beato;4
     Ma quando ha il destro a far cotal lavoro,
     Non prenda indugia, chè il tempo passato
     Più non ritorna, e non se ariva mai,
     Et io mi volto, e lui lascio con guai.

  1. P. Che.
  2. Ml., Mr. e P. .
  3. Mr. diletto o.
  4. P. e lo.