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118 orlando innamorato [St. 7-10]

         Lei già rivolto ha il suo destrier coperto,1
     E torna adosso a quel saracin crudo.
     Or fuor de schiera uscì il conte Roberto,
     E ferì Rodamonte sopra il scudo,
     Et Ansuardo de battaglia esperto,
     Egli sprona anco adosso a brando nudo;2
     Onde la gente, che ha ripreso core,3
     Tutta se mosse insieme a gran furore,

         Adosso! adosso! ciascadun cridando,
     Con sassi e lancie e dardi oltra misura.
     Rideva il saracin questo mirando,
     Come colui che fu senza paura;
     Mena a traverso il furïoso brando,
     E gionse proprio a loco di cintura
     Quello Ansuardo, conte di Lorena,
     E morto a terra il pose con gran pena.

         Mezo alla terra e mezo nell’arcione
     Rimase il busto di quel paladino:
     Non fu mai vista tal destruzïone.
     A Brandimante mena il saracino;
     Lei non accolse, ma gionse il ronzone,
     Che era coperto de usbergo acciarino;4
     Non giova usbergo nè piastra nè maglia,
     Chè col e spalle a quel colpo li taglia.

         Onde rimase a terra la donzella,
     Chè ’l suo destriero è in duo pezi partito.
     Adosso a gli altri il saracin martella;
     Roberto, il conte de Asti, ebbe cernito:
     De un colpo il fende insino in su la sella.5
     Alor fu ciascaduno sbigotito,
     Mirando il colpo di tanta tempesta:
     Chi può fuggire, in quel campo non resta.

  1. P. rivolta il.
  2. Ml. Egli sprona; Mr. Egli sprona ancor; P. Gli
    sprona ancor.
  3. T. e Ml. omm. il.
  4. T. acciarrino.
  5. T. e Mr. el.