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orlando innamorato |
[St. 7-10] |
Lei già rivolto ha il suo destrier coperto,1
E torna adosso a quel saracin crudo.
Or fuor de schiera uscì il conte Roberto,
E ferì Rodamonte sopra il scudo,
Et Ansuardo de battaglia esperto,
Egli sprona anco adosso a brando nudo;2
Onde la gente, che ha ripreso core,3
Tutta se mosse insieme a gran furore,
Adosso! adosso! ciascadun cridando,
Con sassi e lancie e dardi oltra misura.
Rideva il saracin questo mirando,
Come colui che fu senza paura;
Mena a traverso il furïoso brando,
E gionse proprio a loco di cintura
Quello Ansuardo, conte di Lorena,
E morto a terra il pose con gran pena.
Mezo alla terra e mezo nell’arcione
Rimase il busto di quel paladino:
Non fu mai vista tal destruzïone.
A Brandimante mena il saracino;
Lei non accolse, ma gionse il ronzone,
Che era coperto de usbergo acciarino;4
Non giova usbergo nè piastra nè maglia,
Chè col e spalle a quel colpo li taglia.
Onde rimase a terra la donzella,
Chè ’l suo destriero è in duo pezi partito.
Adosso a gli altri il saracin martella;
Roberto, il conte de Asti, ebbe cernito:
De un colpo il fende insino in su la sella.5
Alor fu ciascaduno sbigotito,
Mirando il colpo di tanta tempesta:
Chi può fuggire, in quel campo non resta.
- ↑ P. rivolta il.
- ↑ Ml. Egli sprona; Mr. Egli sprona ancor; P. Gli
sprona ancor.
- ↑ T. e Ml. omm. il.
- ↑ T. acciarrino.
- ↑ T. e Mr. el.