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112 orlando innamorato [St. 51-54]

         Così la gente sua va confortando
     Re Rodamonte con parlare ardito;
     Questo e quello altro per nome chiamando,
     Gli invita a riposar sopra a quel lito.
     Or de Arcimbaldo vi verrò contando,
     Che nel castel di Monico è fuggito,
     Rotto e sconfitto et a morte piagato,
     Come di sopra a ponto io ve ho contato.

         Come alla rocca fu dentro alle mura,
     Al patre un messaggiero ebbe mandato,[1]
     Che gli contasse di questa sciagura
     El fatto tutto, come era passato.
     De avvisar Naimo ancora ha preso cura,
     Qual già dentro a Marsilia era arivato,
     E mandò ad esso un altro messaggiero,
     Che gli raconta il fatto tutto intero.[2]

         Re Desiderio fu molto dolente,
     Quando egli intese la novella fiera;
     Uscitte de Savona incontinente,
     Spiegando al vento sua real bandiera;
     A Monico ne vien con la sua gente.
     Da l’altra parte il duca di Bavera
     Si mosse di Marsilia con gran fretta,
     Per far de’ Saracini aspra vendetta.

         Ciascuna schiera a gran furia camina,
     Dico Francesi e gente italïana,
     E l’una vidde l’altra una matina
     Da due vallette non molto lontana.
     In mezo è Rodamonte alla marina,[3]
     Dove accampata ha sua gente africana.
     Quel forte saracin dal crudo guardo[4]
     Vidde nel monte gionto il re lombardo,

  1. Mr. messagio.
  2. T. e Mr. Che egli.
  3. Mr. megio a (ha?) rodamonte.
  4. T. e Ml. guardo.